[Recensione]: Inferno - Dan Brown

Cari astrolettori, oggi sono qui per parlarvi di Inferno di Dan Brown.
Trama:
Il profilo di Dante che ci guarda dalla copertina è il motore mobile di un thriller che di "infernale" ha molto. Il ritmo e poi il simbolismo acceso, e infine la complessità dei personaggi. Non è sorprendente che lo studioso di simbologia Robert Langdon sia un esperto di Dante. È naturale che al poeta fiorentino e alla visionarietà con cui tradusse la temperie della sua epoca tormentata il professore americano abbia dedicato studi e corsi universitari ad Harvard. È normale che a Firenze Robert Langdon sia di casa, che il David e piazza della Signoria, il giardino di Boboli e Palazzo Vecchio siano per lui uno sfondo familiare. Ma ora è tutto diverso, non c'è niente di normale. È un incubo e la sua conoscenza della città fin nei labirinti delle stradine, dei corridoi dei palazzi, dei passaggi segreti può aiutarlo a salvarsi la vita. Il Robert Langdon che si sveglia in una stanza d'ospedale, stordito, sedato, ferito alla testa, gli abiti insanguinati su una sedia, ricorda a stento il proprio nome, non capisce come sia arrivato a Firenze, chi abbia tentato di ucciderlo e perché i suoi inseguitori non sembrino affatto intenzionati a mollare il colpo. Barcollante, la mente invasa da apparizioni mostruose, il professore deve scappare. Aiutato solo dalla giovane dottoressa Sienna Brooks, soccorrevole, ma misteriosa come troppe persone e cose intorno a lui, deve scappare da tutti. Comincia una caccia all'uomo in cui schieramenti avversi si potrebbero ritrovare dalla stessa parte, in cui niente è quel che sembra.

Ho iniziato questo libro grazie al mio ragazzo che mi ha praticamente dato appuntamento al cinema il 13 ottobre, data in cui vedremo sul grande schermo l'impareggiabile Tom Hanks indossare i panni di Robert Langdon. Premetto che non ho mai letto i precedenti libri di Dan Brown, nonostante ciò ho apprezzato la versione cinematografica di Angeli e demoni e Il codice Da Vinci
Detto ciò parliamo del libro!
Il nostro protagonista si sveglia confuso e dolorante all'interno di un ospedale; due medici dal forte accento italiano gli chiedono cosa ricorda degli ultimi istanti prima di arrivare lì e Robert, con suo grande stupore, scopre di non ricordare assolutamente nulla dei suoi ultimi due giorni di vita. Confuso e disorientato cerca, grazie all'aiuto della dottoressa Sienna Brooks, di rimettere a posto i pezzi di un puzzle molto complicato. Il tentativo di ricordare cosa sia successo viene bruscamente interrotto dall'arrivo di una donna in tuta nera con i capelli a spina che...tenta di uccidere Langdon. Preso dal panico riesce a scappare grazie alla dottoressa che lo porta a casa sua. Qui Robert fa una scoperta strabiliante ed è proprio qui che inizia la sua avventura. Chi lo vuole uccidere, e perché? Chi è la donna dai capelli argentei che gli invade la testa opprimendolo con una macabra visione?

Nella mia vita, lo ammetto, non ho letto molti gialli e thriller ma sono consapevole che esistono degli elementi cardine: azione, suspense, mistero. Se questi elementi vengono a mancare il lettore perde interesse nella lettura, è oggettivo. In questo libro questi tre elementi non mancano assolutamente, solo che molto spesso la suspense viene "interrotta" dalle lunghe e affascinanti descrizioni delle opere d'arte (che siano essere pittoriche, architettoniche o letterarie). Queste descrizioni sono state criticate da moltissimi lettori, come elemento rallentante di tutta la vicenda. Onestamente, per quanto mi riguarda, sono state le parti più belle dell'intero (lungo) libro. Sogno di andare a Firenze da quando sono nata, si può dire, e oltretutto ho studiato, studio e studierò tutto ciò che riguarda l'arte e la storia di Firenze (e non solo). Per cui, ogni qual volta il nostro Langdon si trovava davanti a un'opera e passava molto tempo a descriverla, mentre leggevo io mi sentivo come una bambina la mattina di Natale. Sono consapevole che non tutti amano questo tipo di descrizioni ed è vero che allentano parecchio la tensione nel lettore; eppure io non ho potuto fare a meno di apprezzare questi momenti. D'altronde trovo che questo genere di libro che è scritto per la stragrande maggioranza del pubblico, che ha in sé elementi di cultura che molto spesso vengono"snobbati" dalle persone, sia molto importante. Quanto può essere noiosa una "fredda" guida turistica, comprata a poco prezzo nel negozietto collocato all'esterno di un luogo culturale? E quanto è insopportabile la professoressa che ci impone la lettura dell'opera di Dante o dei capitoli del manuale di storia dell'arte? Io trovo fondamentale, essenziale che libri destinati al grande pubblico portino con sé nozioni culturali e artistiche di rilevanza mondiale. 
In questo caso lo stile di Dan Brown fa un ottimo lavoro. In effetti, il suo stile è uno degli elementi più straordinari del libro: molto semplice, niente termini arzigogolati o ricercati, ma la sua semplicità non gli impedisce di essere coinvolgente. Infatti come pochi Dan Brown riesce a far palpitare i luoghi in cui sono ambientate le vicende; Firenze è viva, è la vera protagonista del romanzo. Sentirete nelle vostre orecchie i suoi suoni, i suoi odori e davanti agli occhi avrete le sue innumerevoli bellezze. E tutto ciò è straordinario perché sono pochissimi gli autori capaci di far pulsare di vita il luogo in cui è ambientata la storia. Spesso le descrizioni degli ambienti sono molto scialbe, ridotte al minimo, i luoghi sono "sfondi", e nulla più. Invece in questo libro abbiamo delle accurate e coinvolgenti descrizioni. D'altronde non ci fermeremo solo a Firenze ma andremo anche a Venezia e Istanbul, due città dall'indiscutibile bellezza.
I personaggi del libro sono molti, ciascuno con la sua importanza e con forze e debolezze. Impossibile non apprezzare Langdon, intelligente, ironico,acculturato e affascinante (l'uomo dei sogni) affiancato da Sienna Brooks, che invece non ho apprezzato. Viene descritta come una donna dal QI 208 che però non è in grado di decifrare un semplicissimo rebus, che è la chiave per aprire le ricerche per risolvere il mistero in cui si trova Robert. Non che lui sia da meno, questo infatti mi ha fatta sentire come se Dan Brown stesse dando per scontato che i suoi lettori sono..scemi! Spesso infatti non fa altro che ripetete gli stessi identici indizi, tant'è che a un certo punto il mio cervello ha esclamato:"Hey Dan, ho capito! Va' avanti!". Questo succede soprattutto all'inizio del libro; verso la metà, gli episodi che vedranno protagonista Langdon sono tantissimi, l'azione cresce, la verità è vicina. Altro elemento che mi ha fatto storcere il naso è stato il finale: un finale che potremmo dire aperto, viene affidato all'immaginazione del lettore, non c'è una vera e propria conclusione e io non amo particolarmente i finali aperti.
Nonostante ciò non ho potuto non apprezzare il fatto che Dan Brown sia stato un maestro nel lasciare al lettore tantissimi dubbi sui vari personaggi, nel corso della lettura: fino alla fine non sapremo con certezza di chi, effettivamente, dobbiamo fidarci, di quale sarà il destino di Langdon.
Questo libro, in sostanza, mi è piaciuto veramente molto e mi sento di consigliarlo con tutto il cuore, soprattutto a coloro che non si annoiano nel leggere "lunghe"descrizioni di opere d'arte e che non si lasciano spaventare dalla mole del libro. È indubbiamente un thriller coinvolgente, ricco di azione, che lascia il lettore col fiato sospeso; un libro affascinante, scritto meravigliosamente bene.
In tutta onestà non vedo l'ora di andare al cinema a vedere il film!

Se lo avete letto, fatemi sapere con un commento cosa ne pensate (se fate spoiler, contrassegnatelo nel commento). Mi consigliate gli altri libri di Dan Brown?

INFO:
Casa Editrice: Mondadori
Prezzo: 15,00€ (ediz.economica)
Pagine: 522


L'AUTORE:
Dan Brown è uno scrittore statunitense di thriller. Con più di 150 milioni di copie vendute, è tra gli autori thriller più popolari e di maggior successo degli ultimi tempi. È autore dei bestseller CryptoAngeli e demoniLa verità del ghiaccioIl simbolo perduto e Inferno, ma la sua opera più celebre è senza dubbio Il codice da Vinci, che con più di 80 milioni di copie vendute è tra i libri più conosciuti e venduti del mondo.





Buone letture!


Commenti

  1. Fammi sapere se ti è piaciuto :D Così, in caso, lo inizio anche io!

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